Diatermocoagulazione - Dott.ssa Fabiana Errico

Diatermocoagulazione

diatermocoagulazione agropoliCos’è la Diatermocoagulazione o DTC?

La diatermocoagulazione è una tecnica medica, basata sull’uso di un apparecchio, chiamato Diatermocoagulatore, che sprigiona una corrente elettrica, ad alta frequenza, che viene applicata ad un tessuto (cute o altro), allo scopo di distruggere il tessuto stesso per effetto termico.

Perché e quando utilizzare la DTC?

Il vantaggio più evidente nell’uso di questa tecnica, è quello di evitare cruenti interventi chirurgici. La DTC viene, pertanto, utilizzata, nel trattamento selettivo di piccole lesioni della cute (fibromi penduli, cheratosi seborroiche, cheratosi attiniche, verruche filiformi o lesioni vascolari come angiomi rubino, spider naevi, i papillomi e condilomi acuminati genitali, ecc.): con DTC, possono essere trattate lesioni benigne che non necessitino di asportazione chirurgica con esame istologico.

Come si esegue una seduta di Diatermocoagulazione?

Il paziente viene collegato al macchinario tramite un elettrodo (piastra).

L’area da trattare viene anestetizzata tramite infiltrazione con un anestetico locale.

Successivamente, viene azionata la corrente e tramite un altro elettrodo l’energia viene concentrata sulla lesione cutanea da trattare al fine di ottenere un danno termico cellulare (diatermia).

Sono necessarie, in genere, da una a tre sedute.

Quali sono i rischi della DTC?

Pur se rapida e poco invasiva, la diatermocoagulazione è, comunque, a tutti gli effetti un intervento chirurgico vero e proprio, e non è esente da possibili effetti indesiderati.

Gli effetti collaterali che potrebbero manifestarsi sono, generalmente, di scarsa entità e tendono a risolversi da soli in breve tempo.

Fra questi, l’eventuale insorgenza di dolore o bruciore e la comparsa di arrossamenti nelle aree trattate, che, salvo complicazioni, si risolvono spontaneamente nel giro di qualche giorno.

Fra le possibili complicazioni – molto rare – che si potrebbero manifestare dopo l’intervento di DTC, ricordiamo:

  • Iperpigmentazione o ipopigmentazione delle aree trattate;
  • Comparsa di cicatrici cheloidee.

Come comportarsi dopo una DTC?

Le lesioni vanno medicate due volte al giorno, seguendo le indicazioni e usando i farmaci prescritti. 

Nei giorni successivi si formerà’ una crosta, cui farà seguito la guarigione dell’ustione da calore.

Al fine di non pregiudicare l’esito estetico della zona trattata è fondamentale non esporla al sole, per almeno tre mesi, se non previa applicazione di filtro solare ad altissima protezione e di non bagnare la ferita sino a completa guarigione

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